IL NOSTRO PUNTO DI VISTASe nella home page abbiamo messo un orologio ed un calendario e riportato la frase “sono fermi, così come sono ferme da moltissimi anni, le politiche a sostegno delle imprese perché ne siamo fortemente convinti. Nonostante i governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni hanno cercato di occuparsi di imprese addirittura cercando di modificare l’art. 41 della costituzione, per renderla più libera, o emanando leggi per favorirne la nascita e lo sviluppo alla fine l’atteggiamento dei governi centrali è stato più o meno lo stesso, aumentando sistematicamente la pressione fiscale, anziché intervenire sulla spesa pubblica improduttiva rappresentata da un apparato burocratico e politico che anziché ridimensionarsi ed autoregolamentarsi al ribasso, cercando di costare meno alla collettività e quindi alle imprese, creano rendite di posizione. Cercare sempre più risorse finanziarie per più diritti attingendo sempre alle imprese, portando la imposte e le tasse ormai diventati insopportabili. Il problema sta nel fatto non tanto che le imprese possono o non possono pagare, ma la pesantezza in termini di tassazione non è facilita la crescita anzi si creano le condizione della loro morte, addirittura quelle di nuova costituzione una percentuale altissima non riesce a superare i tre anni di vita.
La conferma arriva da un numero costante e crescente di procedure fallimentari, in continuo aumento negli ultimi anni. Il governo nei confronti delle imprese si comporta più o meno come si comporta il gambero nella vita quotidiana, fa un passo avanti e tre passi indietro quando tratta argomenti che interessano il mondo imprenditoriale. Infatti se da un lato abbiamo lodevoli iniziative come gli strumenti messi a disposizione dallo Stato attraverso INVITALIA, come per esempio il prestito d’onore, la microimpresa, il franchising iniziative che aiutano all’apertura di nuove attività, oppure le iniziative collegale alle Start Up innovative, oppure in materia di credito l’istituzione del Fondo Centrale di Garanzia e ultimo il Microcredito, dall’altro abbiamo un esempio su tutti l’IMU sui capannoni industriali che è devastante per l’imprese stesse. Si sono verificate casi limiti dove imprenditori attanagliati dalla crisi e dalla forte pressione fiscale hanno preferito smontare un capannone o ancora peggio togliere il tetto e quindi non utilizzabili. Noi di ASSOIMPRESE SICILIA un’associazione di prenditori e per gli imprenditori, che crediamo nel ruolo centrale dello sviluppo di qualsiasi stato ed in maniera particolare dell’Italia secondo stato manifatturiero d’Europa dietro la Germania, quel settore che ha permesso una crescita generale e proporzionale di tutti, viene garantito dell’impresa. Nonostante i Governi si sono schierati e impegnati molto per fare scappare le imprese all’estero, di allontanare gli investitori esteri, di svendere le migliori aziende italiane ai Francesi, Tedeschi, Americani etc…… noi vogliamo continuare ad essere ottimisti a vedere il bicchiere mezzo pieno, perché le imprese italiane e quindi anche quelle siciliane sono nelle condizioni di farci fare un salto in avanti perché a guida ci sono tante persone di valore e di qualità di seconda e terza generazione che sono state capaci di creare il miracolo economico Italia. Solo una politica, seria, affidabile ed autorevole può creare le condizioni favorevoli e i presupposti affinché tutto questo si possa avverare. |